LA NAVE NELLA TEMPESTA, UN’ALLEGORIA SENZA TEMPO

 

ἀσυννέτημμι τὼν ἀνέμων στάσιν·

τὸ μὲν γὰρ ἔνθεν κῦμα κυλίνδεται,

τὸ δʼ ἔνθεν, ἄμμες δʼ ὂν τὸ μέσσον

νᾶϊ φορήμμεθα σύν μελαίνᾳ

χείμωνι μόχθεντες μεγάλῳ μάλα·

πὲρ μὲν γὰρ ἄντλος ἰστοπέδαν ἔχει,

λαῖφος δὲ πὰν ζάδηλον ἤδη,

καὶ λάκιδες μέγαλαι κὰτ αὖτο,

χόλαισι δʼ ἄγκονναι […]

(Alceo, fr. 326)

 

Non comprendo la lotta dei venti;

infatti un’onda si abbatte di qua

e un’altra di là, e noi nel mezzo

siamo trasportati con la nave nera

molto stremati dalla grande tempesta;

infatti l’acqua della stiva supera la base dell’albero,

e la vela (è) ormai tutta strappata,

e giù ne pendono grandi brandelli,

e si allentano le ancore…

C’è un’immagine, antichissima eppure vivissima, che attraversa la storia della letteratura e della politica occidentale: quella della nave in tempesta. È un’allegoria potente, che parla al cuore dei popoli e degli individui, e che il poeta greco Alceo poeta nato a Mitilene e deceduto a Lesbo, scolpisce nei suoi versi con una forza drammatica che non ha perso intensità neppure oggi.

 

Alceo vive in un contesto lacerato dalla stásis, la guerra civile, che devasta la sua isola. La polis non è più una comunità, ma un campo di battaglia tra fazioni, un’arena di odi personali e vendette incrociate. In questo scenario cupo, il poeta non descrive eventi con fredda cronaca, ma affida al linguaggio del mito e della metafora una denuncia accorata: la città è una nave, e i cittadini, lui stesso, sono in balia dei venti. Le onde si abbattono da ogni parte, la vela è strappata, l’acqua invade la stiva. L’intero equipaggio è stremato.

Ma soprattutto, manca un timoniere.

Questa immagine sarà ripresa secoli dopo anche da Dante nel Purgatorio, nel celebre verso:

 

“Nave sanza nocchiere in gran tempesta.”

 

È il ritratto dell’Italia medievale, divisa e disorientata, abbandonata a se stessa, dilaniata da egoismi e interessi utilitaristici. Ma può essere, oggi, il simbolo stesso della nostra epoca: un mondo in cui i venti della disinformazione, del disordine geopolitico, dell’instabilità climatica ed economica soffiano con violenza crescente, e troppe navi – istituzioni, stati, comunità – sembrano prive di rotta, di guida, di una bussola comune.

L’allegoria di Alceo, quindi, non è solo un affresco del suo tempo: è una chiave di lettura universale. Ogni qualvolta viene meno la concordia, la responsabilità collettiva, il senso della misura e della giustizia, allora la polis si trasforma in nave sbattuta dal mare, e l’intero corpo sociale rischia di colare a picco.

La lezione del poeta di Mitilene è chiara: la tempesta si affronta solo con una governance salda, con una visione condivisa e con la volontà di remare insieme, anche tra differenze. Perché se ognuno tira per sé, se si continua a strappare le vele già lacerate, se si ignora il pericolo comune, la fine è certa.

In un’epoca in cui l’individualismo esasperato, le fratture ideologiche e la sfiducia nelle istituzioni sembrano prevalere, occorre riscoprire il senso del bene comune. Non si tratta di un’idea astratta, ma della concreta possibilità di sopravvivere alla tempesta.

Ecco perché leggere Alceo oggi, a più di duemila anni di distanza, non è esercizio accademico: è un atto di consapevolezza. È un monito. È una richiesta urgente di responsabilità.

Nella foto in evidenza “Veliero in un mare tempestoso” (1858), Ivan Aivazovsky. Un’immagine struggente e potente, che ci ricorda quanto la bellezza dell’arte possa rendere visibile la fragilità dell’esistenza umana.

Ecco che Alceo, poeta di Mitilene e Lesbo, con l’allegoria della nave in balia di una terribile tempesta, simboleggia inevitabilmente la disastrosa situazione politico-economica della sua isola che rischia miseramente di naufragare, travolta dalla guerra civile e ridotta come una nave senza rotta, senza governo, senza concordia di intenti. Una situazione atemporale, che trascende il tempo, sempre attuale, non solo per singole realtà locali o città, ma anche per nazioni e consessi internazionali.

La Tempesta di Giorgione

William Turner, Bufera di Neve

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